
La protezione dei propri soldi è diventata la vera missione dell’investiore oculato o dell’imprenditore e libero professionista che vuole adottare delle soluzioni di diversificazione e decidere di investire a capitale garantito. Ma quali sono i pericoli a cui prestare attenzione? Quali sono le soluzioni alternative che ci permettono di gestire al meglio i nostri risparmi? Ho preparato una guida accurata in 10 step, con fonti di approfondimento e link ufficiali che ti permetteranno di avere tutti i punti per valutare la tua prossima scelta.

Sono Daniele Rampini e da anni sviluppo progetti immobiliari con un unico scopo: garantire una rendita con fideiussione e avere la garanzia del capitale. Quando un imprenditore mi chiede come investire a capitale garantito, la prima cosa che faccio è chiarire termini, aspettative e condizioni reali. “Garantito” non è una parola magica: significa che esiste un meccanismo giuridico ed economico in grado di proteggere il capitale nei limiti di ciò che è scritto a contratto. In questa guida introduco il mio metodo: semplice, concreto, verificabile sul campo. L’obiettivo è permetterti di investire a capitale garantito sapendo esattamente cosa è protetto, da chi, come e **quando.
Paure (cosa ti tiene sveglio la notte)
Se oggi valuti di investire a capitale garantito, probabilmente ti porti dietro alcune preoccupazioni legittime:
Il primo passo è nominare la paura. Il secondo è costruire un percorso che la neutralizzi con procedure e prove documentali.
Risoluzione (il mio metodo operativo, passo per passo)
Per investire a capitale garantito con lucidità, uso sempre lo stesso schema di lavoro:
Risurrezione (il risultato che vuoi ottenere)
Quando applichi questo metodo, investire a capitale garantito smette di essere uno slogan e diventa un processo misurabile. Cosa cambia nella pratica?
Molti investitori mi chiedono: “Come faccio a capire se sto davvero per investire a capitale garantito?” La risposta è: non credermi sulla parola. Pretendi documenti, visita i luoghi quando c’è un asset reale, parla con i referenti tecnici, verifica la solidità del garante. Solo così puoi dire di investire a capitale garantito e proteggere il patrimonio “senza sorprese”.
Criteri non negoziabili
Per chiudere questo primo capitolo, riassumo i miei paletti minimi quando scelgo di investire a capitale garantito:
Se questi criteri non sono presenti, non stai per investire a capitale garantito: stai facendo un salto nel buio. Nel prossimo capitolo entrerò nelle tipologie di rischio che incontro più spesso e negli errori da evitare prima ancora di parlare di rendimento.
| Vantaggio | Dettaglio |
|---|---|
| Clima ideale | 24°Medi |
| Relax | Atmosfera rilassata, cucina ottima |
| Sicurezza | Stabilità politica, ambienti sicuri |
| Investimento intellgente | Rendita, cambio stabile, turismo forte |

Parlo in prima persona: quando qualcuno mi chiede di investire a capitale garantito, io parto sempre da un fatto scomodo — molte proposte si definiscono “sicure”, ma non sono capitale garantito per contratto. In Italia ed Europa esistono regole precise su crisi bancarie e tutele dei depositanti: proteggono i depositi fino a 100.000€ per banca (FITD), non qualsiasi strumento finanziario. Lo dico perché chi vuole investire a capitale garantito deve distinguere fra rassicurazioni commerciali e garanzie giuridiche reali, scritte nei documenti. Fonti ufficiali: Banca d’Italia sul bail-in (https://economiapertutti.bancaditalia.it/aree-tematiche/diritti-e-tutele/bail-in/index.html), Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (https://www.fitd.it/Cosa_Facciamo/Garanzia_dei_depositanti), Commissione europea su BRRD (https://finance.ec.europa.eu/banking/banking-regulation/bank-recovery-and-resolution_en).
Se il tuo obiettivo è investire a capitale garantito, queste distinzioni sono fondamentali: la garanzia deve essere esplicita, escutibile, documentata e sostenuta da un soggetto capiente.
Casi reali (in breve) e cosa insegnano
Come mi muovo io (check essenziale prima di dire “sì”)
Per davvero investire a capitale garantito io seguo questa lista breve — funziona come filtro immediato:
Conclusione (pratica, non teorica)
Chi vuole investire a capitale garantito non deve fidarsi delle etichette. Deve leggere il contratto, capire le norme (bail-in e tutele dei depositi), verificare i casi passati e pretendere garanzie scritte e verificabili. Le fonti ufficiali qui citate sono il punto di partenza per ragionare su basi solide:
Nota: quanto sopra non è consulenza personalizzata. Per investire a capitale garantito nel tuo caso specifico, servono documenti, verifica contrattuale e un confronto con i professionisti abilitati.
| Località | Temperature(gg) | Minime notturne | Precipitazioni | Ore di sole | Temperature mare |
|---|---|---|---|---|---|
| Capo Verde (media) | 22°-27°C | circa 19°C | 2-5 mm | 7-8 h | 22-23°C |
| Boa Vista | 19-26°C | 19°C | Molto Bassa | 7 h | 22-23°C |
Se vuoi approfondire le temperature di Capo Verde, ho preparato un’articolo che ne parla qui: https://www.danielerampini.it/temperature-a-capo-verde/

Parlo per esperienza: chi vuole investire a capitale garantito spesso arriva da delusioni o racconti di amici che hanno perso soldi in prodotti venduti come “sicuri”. In questo capitolo non faccio teoria: passo in rassegna casi reali e ti spiego cosa imparare per impostare davvero un percorso per investire a capitale garantito in modo consapevole.
1) Polizze “tranquille”, riscatti bloccati: il caso Eurovita
Nel 2023 l’autorità di vigilanza assicurativa (IVASS) ha sospeso i riscatti sulle polizze Eurovita, poi prorogati nei mesi successivi. Tradotto: anche chi pensava di essere in un “parcheggio sicuro” non ha potuto rientrare nei tempi desiderati. Riferimenti ufficiali: IVASS — Provvedimento n. 0029903 del 6/2/2023 (https://www.ivass.it/normativa/nazionale/secondaria-ivass/amministrativi-provv/2023/0029903/index.html) e comunicato sulla proroga (PDF) n. 75800 del 30/3/2023 (https://www.ivass.it/media/comunicati/documenti/2023/ivcs590.pdf). Lezione: prima di investire a capitale garantito in ambito assicurativo, leggi clausole sui riscatti e condizioni straordinarie. IVASS+1
2) Banche in crisi: cosa proteggono davvero le regole
Nel 2015 quattro banche italiane sono state messe in risoluzione; azioni e obbligazioni subordinate hanno assorbito perdite prima di altri creditori. Spiegazione chiara di Banca d’Italia: https://www.bancaditalia.it/media/approfondimenti/2016/d-e-r-quattro-banche/index.html. Nel 2017, per Veneto Banca e Popolare di Vicenza, lo Stato è intervenuto con la liquidazione coatta amministrativa (Decreto-Legge n. 99/2017 pubblicato in Gazzetta Ufficiale: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/06/25/17G00115/sg e testo PDF: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2017/06/25/146/sg/pdf). Lezione: la tutela FITD riguarda i depositi fino a 100.000€ per depositante e banca (info ufficiali: https://www.fitd.it/Cosa_Facciamo/Garanzia_dei_depositanti), non azioni, bond subordinati, fondi o polizze. Per investire a capitale garantito non basta che il prodotto “stia in banca”: serve capire se e cosa è davvero garantito. Banca d’ItaliaGazzetta Ufficiale+1fitd.it
3) Fondi “sofisticati” ma illiquidi: il caso H2O
Nel 2020 diversi fondi H2O hanno sospeso sottoscrizioni/rimborsi e spostato asset in “side pocket” per gestire esposizioni illiquide; la vicenda è poi sfociata in provvedimenti e accordi risarcitori. Fonti: FCA (Final Notice, PDF) https://www.fca.org.uk/publication/final-notices/h2o-am-llp-2024.pdf e Reuters sulla proposta di 250 milioni agli investitori bloccati (https://www.reuters.com/business/finance/uk-regulator-says-h2o-fund-pay-trapped-investors-273-million-2024-08-07/). Lezione: se punti a investire a capitale garantito, controlla liquidità reale degli asset in portafoglio e le regole di rimborso in condizioni stressate.
4) Mercati “diversificati” ma non garantiti
Anche un indice ampio può subire cali rapidi. Nel 2020 lo S&P 500 è sceso di circa il 34% dal massimo di febbraio al minimo di marzo (Reuters: https://www.reuters.com/article/business/say-goodbye-to-the-shortest-bear-market-in-sp-500-history-idUSKCN25E2R8/). Nessun ETF su azioni dispone di capitale garantito: per definizione capitale a rischio. Se vuoi investire a capitale garantito, devi accettare che i prodotti di mercato non lo sono per natura contrattuale.
Cosa imparare da questi casi (checklist operativa)
Per davvero investire a capitale garantito, ecco le verifiche che io considero non negoziabili:
Perché tutto questo ti serve davvero
Il punto non è diventare giurista: è evitare errori costosi. Se il tuo obiettivo è investire a capitale garantito, devi valutare documenti, tutele e liquidità prima del rendimento. I casi sopra mostrano che:
Per questo, quando accompagno un investitore a investire a capitale garantito, metto sul tavolo fonti ufficiali e clausole precise. Solo così costruisci scelte difendibili nel tempo, con aspettative corrette e un piano di uscita chiaro.

Parlo da investitore operativo: investire a capitale garantito non è uno slogan, è un percorso tecnico con passaggi obbligati. Qui ti consegno il mio metodo, semplice e verificabile. L’obiettivo è permetterti di investire a capitale garantito con prove alla mano: chi garantisce, cosa è garantito, come si attiva la garanzia, con quali documenti e quali tempi.
Criteri non negoziabili (prima di qualsiasi proposta)
Controlli “alla Daniele”: la mia check-list operativa
Tabella rapida: cosa chiedo per tipologia
| Tipologia prodotto | Documento chiave | Cosa controllo subito | Fonte ufficiale |
|---|---|---|---|
| Prodotto finanziario/assicurativo “strutturato” | KID PRIIPs | Rischi, costi, scenari, diritti | EUR-Lex 1286/2014: https://eur-lex.europa.eu/eli/reg/2014/1286/2024-01-09/eng |
| Polizza vita a contenuto finanziario | DIP + KID | Riscatto, costi, clausole straordinarie | IVASS (Guida vita): https://www.ivass.it/consumatori/imparaconivass/guide/Guida_6_Le_assicurazioni_vita_versione_web.pdf |
| Conto/deposito bancario | Foglio informativo + contratto | Tassi, vincoli, penali, costi | Banca d’Italia (Trasparenza): https://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/normativa/archivio-norme/disposizioni/trasparenza_operazioni/testo-disposizione-2019/Disposizioni_Testo_integrale.pdf |
| Verifica aderenza al profilo | Questionario/valutazione MiFID II | Obiettivi, rischio, orizzonte | ESMA (Guidelines suitability): https://www.esma.europa.eu/sites/default/files/library/esma35-43-3172_final_report_on_mifid_ii_guidelines_on_suitability.pdf |
(Le pagine ufficiali CONSOB sulla comunicazione dei KID aiutano a verificare che i documenti siano corretti e disponibili: https://www.consob.it/web/area-operativa-interattiva/priips).
Come applico tutto questo, passo dopo passo
Nota metodologica: la forza di questo processo è la documentazione. Se una controparte non fornisce i documenti standard (KID, DIP, foglio informativo, contratto completo, testo garanzia), non sto per investire a capitale garantito: sto rischiando alla cieca. Le norme e le fonti citate sopra servono per verificare, non per complicare. Quando i documenti sono chiari, la decisione diventa semplice.
Parlo da investitore operativo: quando voglio investire a capitale garantito metto sul tavolo gli strumenti più usati e li confronto con lo stesso metro—garanzia scritta, liquidità, oneri e rischi. L’obiettivo è scegliere dove investire a capitale garantito senza cadere nella trappola del “sicuro” per abitudine o per marketing.
Conti deposito (con FITD)
Per investire a capitale garantito con logica bancaria, i conti/depositi sono coperti—entro limiti—dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD): fino a 100.000 € per depositante e per banca su conti correnti e conti di deposito (oltre ad assegni circolari, certificati di deposito e carte prepagate con IBAN). La Banca d’Italia spiega cos’è un conto di deposito, come funziona e ricorda imposta di bollo e tassazione degli interessi; il FITD chiarisce cosa copre e come opera. Questo è il perimetro reale entro cui posso investire a capitale garantito in ambito depositi. Fonti:
Banca d’Italia – “Il conto di deposito”: https://economiapertutti.bancaditalia.it/aree-tematiche/conto-corrente/il-conto-di-deposito/index.html; glossario: https://economiapertutti.bancaditalia.it/strumenti/glossario/conto-di-deposito/. FITD – “Garanzia dei depositanti”: https://www.fitd.it/Cosa_Facciamo/Garanzia_dei_depositanti.
Buoni Fruttiferi Postali (BFP)
I BFP sono emessi da Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato italiano; Poste Italiane lo scrive in chiaro nelle schede informative. Per chi vuole investire a capitale garantito con scadenze note e rimborsabilità, i BFP sono una delle opzioni più lineari (con tassazione e condizioni tipiche del prodotto). Fonti ufficiali:
Poste – pagina generale BFP e libretti (“garantiti dallo Stato”)
BTP (Titoli di Stato a medio-lungo termine)
I BTP pagano cedole fisse, ma il prezzo oscilla: se li tengo fino a scadenza, punto al rimborso nominale (salvo rischio sovrano); se li vendo prima, posso avere perdite/guadagni. Quindi non confondo “titolo di Stato” con investire a capitale garantito in senso assoluto: la garanzia statale vale a scadenza, la volatilità di mercato vale in corso di vita. Fonti istituzionali:
MEF – “BTP”: https://www.dt.mef.gov.it/it/debito_pubblico/titoli_di_stato/quali_sono_titoli/btp/ e “BTP Valore”: https://www.dt.mef.gov.it/it/debito_pubblico/titoli_di_stato/quali_sono_titoli/btp_valore/. Banca d’Italia – “Aste in titoli di Stato”: https://www.bancaditalia.it/compiti/operazioni-mef/index.html.
Polizze vita (Ramo I/gestioni separate e multiramo)
Molti associano le polizze a “sicurezza”. Io distinguo: capitale garantito (se e nei limiti previsti dal contratto e dal gestore/assicuratore) non equivale a garanzia statale. Per investire a capitale garantito in ambito assicurativo leggo DIP e KID: costi, condizioni di riscatto, clausole straordinarie e meccanismi di gestione. L’IVASS fornisce una guida chiara su DIP/KID e polizze vita. Fonti:
IVASS – “Le assicurazioni vita (Guida, DIP e KID)”: https://www.ivass.it/consumatori/imparaconivass/guide/Guida_6_Le_assicurazioni_vita_versione_web.pdf. CONSOB – sezione KID PRIIPs
Fondi a formula / “capitale protetto” e fondi comuni
I fondi non sono coperti da FITD. Nei “capitale protetto” la protezione è obiettivo di gestione o condizionata, non una garanzia assoluta; leggo sempre prospetto/KID per scenario, costi e regole di rimborso. Per investire a capitale garantito non mi basta la parola “protetto”: verifico chi garantisce e come. Materiali utili:
CONSOB – “I fondi comuni”: https://www.consob.it/web/investor-education/i-fondi-comuni;
ETF (Exchange Traded Funds)
Gli ETF sono efficienti e trasparenti, ma capitale a rischio: per definizione non sono strumenti per investire a capitale garantito. Anche i grandi emittenti lo ricordano in modo esplicito. Fonte: iShares/BlackRock – “What is an ETF”: https://www.ishares.com/uk/individual/en/investing-basics/what-is-an-etf.
Tabella sintetica (come li valuto prima di decidere)
| Strumento | Garanzia | Liquidità | Note chiave |
|---|---|---|---|
| Conto/Deposito | FITD fino a 100.000 € per banca e depositante | Alta (se libero) / vincolo (se vincolato) | Verifico tassi netti, bollo, condizioni vincolo. |
| BFP | Garanzia Stato italiano | Rimborso sempre possibile (con regole) | Scadenze e rendimento a scheda prodotto. |
| BTP | Stato (a scadenza); prezzo fluttua | Quotati (rischio prezzo) | Se vendo prima posso perdere; non è “garantito” in corso di vita. |
| Polizze vita | Garanzie contrattuali dell’assicuratore | Riscatti/finestre da contratto | Leggo DIP/KID: costi, condizioni straordinarie. |
| Fondi “protetti”/formula | Protezione ≠ garanzia | Regole di rimborso proprie | Verifico prospetto/KID, rischi e costi. |
| ETF | Nessuna garanzia | Quotati (alta) | Strumenti di mercato, capitale a rischio. |
Come decido, in pratica
Se devo investire a capitale garantito, faccio tre passaggi semplici:
Letture interne di approfondimento (link dedicati)
Parlo chiaro: se il tuo obiettivo è investire a capitale garantito, gli ETF non sono lo strumento giusto. Gli ETF sono “contenitori” che replicano indici di mercato (azioni, obbligazioni, materie prime). Per natura, il loro valore sale e scende con il mercato; non c’è un meccanismo contrattuale che garantisca il capitale. Anche i grandi emittenti lo scrivono nero su bianco: “Neither the return of capital nor the performance of the ETFs is guaranteed” (Vanguard, documento informativo). E iShares spiega che un ETF è un paniere di titoli negoziato in borsa, quindi esposto al rischio di mercato. In altre parole: utile per investire, ma non per investire a capitale garantito. Volatilità e drawdown: cosa vuol dire “capitale a rischio”
Quando un indice scende, anche l’ETF che lo replica scende. Nel 2022 abbiamo visto un fatto raro: azioni e obbligazioni negative insieme su base annua, con i principali indici obbligazionari globali che hanno vissuto uno dei peggiori anni di sempre. Questo non è compatibile con l’idea di investire a capitale garantito: il capitale oscilla, talvolta in modo significativo, soprattutto se l’orizzonte è breve. Fonte: Investopedia su “bonds booming after worst year ever” (contesto: 2022 peggiore anno della storia moderna per i bond; ripresa nel 2023).
NAV vs prezzo di mercato: perché puoi vendere sotto valore
Un ETF ha un valore patrimoniale netto (NAV) e un prezzo di mercato in borsa. In fasi turbolente, il prezzo può discostarsi dal NAV (spread, sconti/premi). Questo rischio tecnico non esiste quando decidi di investire a capitale garantito con strumenti che rimborsano a valore prefissato a scadenza. Vanguard avverte esplicitamente che il prezzo dell’ETF può differire dal NAV.
Replica, tracking error e cosa davvero “promette” un ETF
Gli ETF replicano un indice (fisicamente o con swap) e mirano a seguire la performance prima dei costi. Non promettono di restituire il capitale a scadenza. Il rischio di tracking error (scostamento dall’indice) e la struttura di replica sono elementi da leggere nel KID/Documenti informativi, ma non trasformano l’ETF in uno strumento per investire a capitale garantito. Spiegazione di base sugli ETF: https://www.ishares.com/us/investor-education/etf-education/what-is-an-etf.
Orizzonte e “sequence risk”: quando il timing ti frega
Se usi ETF per obiettivi a breve o per flussi di reddito regolari, entra in gioco il sequence of returns risk: la sequenza temporale dei rendimenti conta quanto (o più) della media. Subire un drawdown proprio mentre devi vendere quote può danneggiare in modo permanente il capitale. Quando il mio scopo è investire a capitale garantito, non accetto questo tipo di rischio: cerco strutture che prevedano capitale protetto per contratto. Per una definizione chiara del sequence risk: https://www.investopedia.com/terms/s/sequence-risk.asp
Obbligazionari ≠ garantiti: perché i bond-ETF non “mettono in cassaforte” il capitale
“Ma io compro ETF obbligazionari, quindi sono tranquillo.” Non necessariamente. Un ETF su obbligazioni quotate è sensibile ai tassi (duration) e allo spread di credito. Nel 2022 il rialzo rapido dei tassi ha colpito duramente molti indici obbligazionari globali: un promemoria che anche i bond possono perdere nel breve. Se il tuo obiettivo è investire a capitale garantito, la differenza tra “obbligazionario diversificato” e “capitale garantito per contratto” non è semantica: è sostanziale. Vedi il contesto storico sulla crisi 2022 e il rimbalzo successivo: https://www.investopedia.com/bonds-booming-after-worst-year-ever-7097680
In sintesi: quando uso (e quando evito) gli ETF
Cosa fare se vuoi davvero investire a capitale garantito
Se lo scopo è investire a capitale garantito, io mi muovo diversamente: cerco strumenti con garanzia contrattuale esplicita (chi garantisce, come, quando), documenti che definiscono condizioni e uscite chiare. Per gli ETF, accetto che siano strumenti di mercato—efficaci per l’esposizione e la diversificazione—ma non confondo la loro utilità con la promessa di capitale garantito. È un cambio di mentalità: quando il capitale va protetto per contratto, non mi affido a veicoli che per definizione non garantiscono capitale.
Se il tuo obiettivo è investire a capitale garantito, la diversificazione non riguarda solo gli strumenti: riguarda giurisdizioni, regole fiscali, documentazione e canali operativi. Qui ti spiego come imposto la mia protezione “a strati” per investire a capitale garantito con metodo, evitando che burocrazia e fisco erodano rendimento e serenità.
Paure (dove si nasconde davvero il rischio)
Quando un investitore vuole investire a capitale garantito, spesso si concentra sulla garanzia economica e trascura due fronti:
Risoluzione (strati di protezione prima di dire sì)
Per investire a capitale garantito in modo solido, lavoro su cinque strati:
Risurrezione (come appare nella pratica: checklist pronta)
Ecco come applico tutto questo quando decido di investire a capitale garantito in un contesto internazionale:
Chiusura operativa
Diversificare sul serio, conoscere IVIE/IVAFE e usare le Convenzioni prima di muoversi permette di investire a capitale garantito con coerenza: garanzia scritta, oneri fiscali stimati, processi semplici e verifiche documentali. È così che trasformo il “garantito” da parola rassicurante a regola di ingaggio, e ti metto nella condizione di investire a capitale garantito con consapevolezza tecnica e serenità.
Chi vuole investire a capitale garantito spesso guarda all’immobiliare internazionale come a una scorciatoia sicura. In realtà è uno strumento potente, ma funziona solo se rispetti alcune regole: garanzia contrattuale chiara, diritti di proprietà solidi, fisco in ordine, cambio sotto controllo e gestione professionale. In questo capitolo ti mostro quando ha senso e quando no puntare sull’estero se il tuo obiettivo è davvero investire a capitale garantito.
Paure (dove si nasconde il rischio vero)
Le criticità che vedo più spesso quando qualcuno prova a investire a capitale garantito in immobili fuori Italia:
Risoluzione (il mio metodo prima di dire “sì”)
Per investire a capitale garantito sull’immobiliare estero, applico questa procedura:
Quando ha senso / quando no (griglia veloce)
| Scenario | Ha senso puntare sull’estero? | Perché |
|---|---|---|
| Garanzia contrattuale chiara, Paese con buona legislazione, domanda stabile, gestione integrata | Sì | Condizioni coerenti con investire a capitale garantito (documenti, enforcement, flussi) |
| Garanzia vaga, registri confusi, governance debole, rischio corruzione alto | No | Scarsa tutela pratica: ciò che è “garantito” sulla carta può non esserlo nell’esecuzione |
| Rese apparenti ma valuta instabile e costi di rimpatrio alti | Attenzione | Il cambio può erodere la resa netta; pianifica copertura/tempi |
| Quadro fiscale non stimato (IVIE, imposte locali, convenzioni) | No | Il “netto” può deludere; non è così che si investe a capitale garantito |
Risurrezione (come appare quando funziona)
Quando seleziono un progetto con queste regole, investire a capitale garantito nell’immobiliare internazionale diventa un processo replicabile:
In queste condizioni posso dire – con serietà – di investire a capitale garantito anche fuori Italia. Se uno solo di questi pilastri manca, non mi affido all’etichetta “garantito”: passo oltre. Nel prossimo capitolo entrerò nel modello Condo Hotel (struttura, gestione, garanzia) e perché può essere una risposta concreta quando vuoi investire a capitale garantito con asset reali e domanda turistica verificabile.
Quando valuto se investire a capitale garantito con asset reali, il Condo Hotel è uno dei modelli che prendo in considerazione perché unisce proprietà immobiliare, gestione professionale e flussi prevedibili. Non è una bacchetta magica: funziona solo con documenti chiari, una gestione solida e – quando presente – una fideiussione che specifichi come e quando si attiva. In questo capitolo ti mostro come lo imposto io, cosa verificare e perché Capo Verde è un contesto interessante se vuoi davvero investire a capitale garantito con metodo.
Cos’è (in pratica) un Condo Hotel
Un Condo Hotel è una struttura ricettiva in cui alcune unità sono di proprietà privata e date in gestione unitaria a un operatore alberghiero. Il proprietario ha i diritti d’uso (di norma un periodo all’anno) e percepisce i proventi secondo contratto; l’operatore si occupa di prenotazioni, manutenzione, assicurazioni e rendicontazione. Come riferimento normativo (in Italia) esiste il D.P.C.M. 22 gennaio 2018 n. 13, che definisce condizioni e inquadramento del “condhotel” – utile per capire l’impianto concettuale e le tutele tipiche della formula, pur sapendo che le regole locali all’estero sono diverse e vanno verificate sul posto.
Perché può aiutarti a investire a capitale garantito
Il punto non è “la parola magica”, è il contratto. Io considero il Condo Hotel interessante per investire a capitale garantito quando trovo:
Senza questi elementi, non sto per investire a capitale garantito: sto correndo rischi che preferisco evitare.
Perché Capo Verde oggi (dati alla mano)
Quando seleziono un Paese, guardo domanda turistica, stabilità e numeri macro. Su Capo Verde, gli indicatori più recenti raccontano un settore in espansione:
Questi dati non sostituiscono la due diligence, ma spiegano perché considero Capo Verde un contesto interessante quando voglio investire a capitale garantito con un asset turistico gestito.
Dove entra la “garanzia” (e come la verifico)
Nel mio lavoro parlo spesso di 5% annuo con fideiussione (risk-reversal): è credibile solo se leggo il testo completo della garanzia. Cosa controllo, in concreto, prima di investire a capitale garantito?
Senza queste risposte, non chiamo “garantito” ciò che non lo è.
Come decido: la mia checklist operativa
Se voglio investire a capitale garantito in un Condo Hotel (es. White Hotel), applico questa sequenza:
Quando non va bene (e perché dico “no”)
Dico no anche a un Condo Hotel se: la garanzia è vaga o non escutibile, i documenti sono incompleti, l’operatività è improvvisata, la domanda è debole o il fisco “mangia” il rendimento reale. In quei casi, non posso affermare di investire a capitale garantito con serietà.
Approfondimenti interni consigliati (link estesi):
Quando seleziono un Paese, guardo domanda turistica, stabilità e numeri macro. Su Capo Verde, gli indicatori più recenti raccontano un settore in espansione:
Questi dati non sostituiscono la due diligence, ma spiegano perché considero Capo Verde un contesto interessante quando voglio investire a capitale garantito con un asset turistico gestito.
Dove entra la “garanzia” (e come la verifico)
Nel mio lavoro parlo spesso di 5% annuo con fideiussione (risk-reversal): è credibile solo se leggo il testo completo della garanzia. Cosa controllo, in concreto, prima di investire a capitale garantito?
Senza queste risposte, non chiamo “garantito” ciò che non lo è.
Come decido: la mia checklist operativa
Se voglio investire a capitale garantito in un Condo Hotel (es. White Hotel), applico questa sequenza:
Quando non va bene (e perché dico “no”)
Dico no anche a un Condo Hotel se: la garanzia è vaga o non escutibile, i documenti sono incompleti, l’operatività è improvvisata, la domanda è debole o il fisco “mangia” il rendimento reale. In quei casi, non posso affermare di investire a capitale garantito con serietà.
Ho preparato una guida chiara e molto semplice se vuoi affrontare anche tu investimenti senza rischi nel Condo Hotel a Capo Verde.
Non ti resta altro che accedere a questo link: https://www.danielerampini.it/risorse-gratuite/ inserire i tuoi contatti e leggere la guida che ho preparato per te.
Troverai una spiegazione completa sulle formule del Condo Hotel nel mondo, una panoramica globale sugli investimenti immobiliari, perché il Condo Hotel ti assicura una rendita del 5% e perché Boa Vista e Capo Verde hanno un’importanza così strategica su questo tipo di investimento.

Imprenditore attivo nel settore immobiliare sull’arcipelago di Capo Verde dal 1998, ha una solida esperienza nella costruzione e nella gestione di immobili nell’area. Con un portafoglio che conta la realizzazione e la vendita di oltre 250 appartamenti, ha dimostrato un impegno duraturo e una competenza consolidata nel mercato locale.
